Questo nuovo articolo vuole indicare le nuove opportunità di lavoro create da un ambiente cloud-native.
L’immagine n°1 mostra i quattro livelli principali necessari all’architettura per funzionare correttamente (parte rettangolare sinistra).
Sul lato destro (cerchi) sono rappresentati le occupazioni dell’operatore rispetto ad ogni singolo livello.
Immagine 1
Dal basso verso l’alto:
1- Gli Storage and Network Operator (SNO) hanno la responsabilità di gestire l’architettura hardware.
Il numero dell’attività del ruolo può diminuire in caso di implementazione in un cloud pubblico o IaaS (Infrastructure as a Service)
2- L’Operatore del sistema operativo (OSO) lavora al livello del sistema operativo in cui viene eseguito il servizio k8s.
L’OSO ha bisogno di competenza in Linux e Windows. Sono spesso richieste competenze nell’architettura di virtualizzazione come VMware, RedHat, Nutanix, ecc.
Se l’architettura è stata affittata dal cloud pubblico o in generale in un IaaS, le competenze devono coprire questa nuova architettura.
3- L’operatore di orchestrazione (OO) lavora con il nucleo dell’ambiente di amministrazione cloud-native. Questo mondo ha bisogno di molte nuove abilità.
L’automazione è il figlio dell’orchestrazione.
Il concetto principale è che l’OO dovrebbe avere competenze sufficienti per riuscire a seguire tutti i processi di “Integrazione Continua” e “Consegna Continua” (spesso chiamata CI/CD).
L’immagine 2 dà un’idea a riguardo
Le frecce centrali mostrano il flusso per consentire l’erogazione di un servizio.
Per ogni singola freccia ci sono nuovi strumenti da conoscere per gestire l’intero rilascio del servizio.
Solo alcuni esempi: per testare l’ambiente è possibile lavorare con cetriolo o Cypress.io, per la distribuzione e la costruzione è possibile utilizzare Jenkins… e così via…
Immagine 2
Nota 1: ci sono così tante piattaforme disponibili che la scelta di quella giusta potrebbe essere molto impegnativa
4- L’operatore di sviluppo è il ruolo delle persone che sono scritte righe di codice. Spesso usano software per gestire attività come Jira Core e Trello.
Nota 2: A mio parere personale, il fornitore che crea un livello software in grado di gestire centralmente tutte queste 6 attività principali avrà un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.
I grandi fornitori stanno già giocando: RedHat sta lavorando dall’inizio con la sua piattaforma (OpenStack), VMware ha rilasciato Tanzu, Nutanix con Carbonite e Microsoft giocherà il suo ruolo con la nuova versione di Windows 2022.
L’unico buon suggerimento che posso darti è quello di studiare questo nuovo e fantastico mondo.
This new article aims to indicate the new job opportunities created by a cloud-native environment.
Image n ° 1 shows the four main levels required by the architecture to function correctly ( left rectangular part).
On the right side ( circles ) are represented the occupations of the operator with respect to every single level.
Picture 1
Bottom up:
1- Storage and Network Operators ( SNOs ) are responsible for managing the hardware architecture.
Role activity number may decrease if deployed in a public cloudor IaaS (Infrastructure as a Service)
2- The Operating System Operator ( OSO ) works at the level of the operating system where the k8s service is running.
The OSO needs expertise in Linux and Windows . Skills in virtualization architecture such as VMware , RedHat , Nutanix , etc. are often required.
If the architecture has been leased from the public cloud or in an IaaS in general, the skills must cover this new architecture.
3- The orchestrator operator (OO) works with the core of the cloud-native administration environment. This world needs a lot of new skills.
Automation is the child of orchestration.
The main concept is that the OO should have sufficient skills to be able to follow all the processes of “Continuous Integration” and “Continuous Delivery” (often called CI / CD ).
Image 2 gives an idea about it
The central arrows show the flow to allow the delivery of a service.
For every single arrow, there are new tools to know to manage the entire release of the service.
Just a few examples: to test the environment you can work with cucumber or Cypress.io, for distribution and construction you can use Jenkins … and so on …
Image 2
Note 1 There are so many platforms available that choosing the right one can be very challenging
4- The development operator is the role of the people who are writing lines of code. They often use software to run businesses like Jira Core and Trello.
Note 2: In my personal opinion, the vendor who creates a software layer capable of centrally managing all these 6 core activities will have a competitive advantage over their competitors.
The big vendors are already playing: RedHat is working from the beginning with its platform ( OpenStack ), VMware has released Tanzu, Nutanix with Carbonite and Microsoft will play its role with the new version of Windows 2022 .
The only good suggestion I can give you is to study this new and fantastic world.
Kubernetes (k8s), è una piattaforma open source, introdotta da Google, introdotta come un semplice strumento di orchestrazione di container ma è diventata di fatto la piattaforma cloud-native.
Perché “k8s” viene così ampiamente utilizzato?
Poichè è in grado di rispondere efficacemente alle richieste di qualità di servizio degli utenti, di adattarsi alla creatività dei cloud-architect e di essere così stabile da soddisfare le richieste delle operation.
Tali vantaggi possono essere così riassunti:
Affidabile
Scalabile
Auto-guarigione
Veloce
Efficiente
Sicuro
Agile
Trasportabile
Nel presente articolo svilupperemo le 8 argomentazioni appena indicate:
1-Affidabilità significa un’architettura in grado di funzionare anche se una parte di essa non è più disponibile. K8s è stato pensato con una filosofica nativamente clusterizzata.
2- La scalabilità è necessaria per gestire qualsiasi picco di carico di lavoro. In altre parole, è in grado di risponde a richieste di nuove risorse on-demand.
Il modello di architettura sul quale si basa è il disaccoppiamento. Ogni singolo componente ha le proprie caratteristiche e può essere facilmente aggiunto all’ambiente k8s.
Attraverso i file di configurazione i vari oggetti sono autorizzati a comunicare tra loro.
I componenti principali dell’architettura k8s sono i nodi, i componenti dei servizi k8s sono i bilanciatori del carico, i name-spaces e così via (vedi prossimi articoli)
3-Guarigione: K8s agisce per assicurare che lo stato corrente corrisponda automaticamente allo stato desiderato dell’architettura.
4-Veloce: K8s è in grado di distribuire i componenti immediatamente. In questo modo è possibile rispondere ad una richiesta di gestione del sovraccarico e/o necessità di implementare velocemente nuovi servizi.
5- L’efficienza è il rapporto tra il lavoro utile e la quantità totale di energia utilizzata per ottenere il risultato. K8s per la sua architettura ha il miglior rapporto perché ha l’essenzialità nel suo DNA.
6- La sicurezza lavora a stretto contatto con k8s.
a- Le immagini che girano nei contenitori sono per la loro definizione immutabili. Questo approccio ha un grande vantaggio perché:
–Nessuna modifica viene implementata a livello di sistema (contenitore).
-Niente può modificare il nucleo del servizio a meno che l’intera immagine non venga eliminata e ridistribuita.
Confrontiamo questo approccio con un ambiente standard, dove è presente una VMLinux.
Se su quest’ultima volessimo installare, modificare, aggiornare un’applicazione, dovremmo agire via apt-get sui pacchetti necessari.
Così facendo modificheremo l’ambiente aprendo di fatto una breccia in ambito sicurezza.
In K8s non viene modificata l’immagine ma cancellata e ricreata.
b- Un altro grande vantaggio è che le modifiche alla configurazione sono gestite tramite file dichiarativi (file di configurazione). Questi file hanno una descrizione dello stato finale del sistema. Il risultato è che mostrano l’effetto della configurazione prima che venga eseguita.
7-Agilità significa maggiore facilità ed efficienza nella creazione di immagini container rispetto all’utilizzo di immagini VM. Lo sviluppatore può scrivere codice indipendentemente dai problemi di compatibilità.
8- La portabilità crea lo standard del ciclo di vita dello sviluppo software.
Nota 1: la prima versione di Kubernetes risale al 2014 ed è stata creata per rispondere alla necessità di implementare una solida soluzione di cluster per ambienti container.
Kubernetes (k8s), is an open source platform, introduced by Google, introduced as a simple container orchestration tool but has become the de facto cloud-native platform.
Because “ k8s “is it so widely used?
As it is able to respond effectively to the requests of users of service, adapt to the creativity of cloud architects, and be so stable that meets the demands of the operation.
These advantages can be summarized as follows:
Reliable
Scalable
Self-healing
Rapid
Efficient
Sure
Agile
Transportable
In this article we will develop the 8 arguments just indicated:
1-Reliability means an architecture capable of functioning even if a part of it is no longer available. K8s was conceived with a natively clustered philosophy.
2-Scalability is required to handle any peak workload. In other words, it is capable of responding to requests for new resources on demand.
The architecture model on which it is based is the decoupling. Every single component has its own characteristics and can be easily added to the k8s environment.
Through the configuration files, the various objects are authorized to communicate with each other.
The key components K8S are the nodes, the K8S services components are load balancers, name-spaces, and so on (see next items)
3-Healing: K8s acts to ensure that the current state automatically matches the desired state of the architecture .
4-Fast: K8s is able to distribute components immediately. In this way, it is possible to respond to an overload management request and/or the need to quickly implement new services.
5-Efficiency is the ratio between the useful work and the total amount of energy used to obtain the result. K8s for its architecture has the best relationship because it has essentiality in its DNA.
6-Security works closely with K8S.
a- The images that turn in the containers are by their definition immutable. This approach has a great advantage because:
– No changes it is implemented at the system (container) level.
– Nothing can change the nucleus service unless the entire image is deleted and redistributed.
Let’s compare this approach with a standard environment, where there is a LinuxVM.
If we wanted to install, modify, update an application on the latter, we would have to act via apt-get on the necessary packages.
By doing so, we will change the environment by actually opening a security breach.
In K8s the image is not modified but deleted and recreated.
b- Another big advantage is that configuration changes are managed through declarative files (configuration files). These files have a description of the final state of the system. The result is that they show the effect of the configuration before it is run.
7-Agility means greater ease and efficiency in creating container images than using VM images. The developer can write code regardless of compatibility issues.
8- Portability sets the standard for the software development life cycle.
Note 1: The first version of Kubernetes dates back to 2014 and was created to respond to the need to implement a solid cluster solution for container environments.
The topic of this article is understanding how to automatize the delivery of a micro-service.
In the previous one, I showed the flow process of a service. This flow requires typing a lot of commands to launch any single container.
Is there a way to automatize the entire process making it easier?
Yes, Docker-compose is a tool for defining and running an environment multi-container.
Docker-compose works with a describing file that includes all the configurations. The file has the extension YAML (human-readable data-serialization language).
After writing the YAML file (in this example it is named mypersonalfile.yaml), the syntax of the command is:
docker-compose -f mypersonalfile.yaml
Let’s see an easy example using the article I wrote in the last episode as a source.
I had to type all these commands to implement the service:
a. Mongo DB commands
b. Mongo Express commands
In their place, it’s possible to use the following yaml file.
mypersonalfile.yaml
We will find yaml files again when writing about Kubernetes architecture and its protection.
Quando finisco di leggere un articolo, normalmente ho duedistinte impressioni:
Nel primo caso l’articolo ha dettagliato e spiegato bene l’argomento arrivando ad una conclusione chiara.
Nel secondo il messaggio è confuso, non raggiunge l’obiettivo e diventa generatore di critiche.
Sapete inoltre che amo il bridge, è lo sport per eccellenza della mente e permette di mantenere allenato il proprio cervello attraverso il gioco. Ha un altro grande vantaggio: è uno strumento perfetto di aggregazione perché permette a persone di diverse età e ceto sociale di avere un comune argomento di conversazione.
Ho riletto parecchie volte l’articolo firmato dal presidente della FIGB e le conclusioni alle quali sono arrivato mi hanno portato a scrivere questo mio articolo.
Ho percepito un alone di negatività nei confronti dei giocatori che hanno scelto di NON iscriversi alla federazione per l’anno 2021.
Cito testualmente: “Il provvedimento consentirebbe ai circa 10.000 giocatori di bridge che non hanno rinnovato, o comunque non rinnoveranno, la tessera nel 2021 e per i quali quindi la Federazione avrebbe potuto chiudere i battenti“
La prima domanda che mi sono posto è stata: quali sono le ragioni per le quali alcuni giocatori hanno scelto di NON pagare la tessera annuale?
Partendo dal presupposto che ognuno di noi è disponibile a pagare per ricevere un bene/servizio, quali servizi la federazione ha reso disponibili per i propri tesserati quando la pandemia ha reso impossibile giocare tornei e campionati in presenza? Cosa ha fatto per aiutarci a superare un momento così difficile?
Concentriamoci su due principali aree tematiche:
Tornei online
Dopo circa 12 mesi dall’inizio della pandemia la federazione ha scelto di utilizzare la piattaforma Real Bridge.
Alcuni potrebbero dirmi che 12 mesi per sviluppare una piattaforma di bridge online è stato un tempo record (e condivideri totalmente).
Ma Real Bridge è di un’azienda inglese e le attività della federazione sono state unicamente quelle di divenire il tramite tra i circoli e i gestori della piattaforma.
In sintesi, il valore è stato quello di averla nominata strumento unico per giocare tornei federali.
Quale beneficio hanno ricevuto i circoli?
Sicuramente un introito economico derivato dall’iscrizione pagata dai giocatori per partecipare ai tornei ma, non essendoci una regolamentazione nazionale, ogni circolo ha potuto decidere il prezzo di iscrizione (mettendo di fatto in competizione tra loro le varie associazioni “rubandosi” i giocatori).
Quali sono stati i parametri che hanno fatto si che un circolo abbia avuto tornei con un maggior numero di partecipanti e quindi successo?
La capacità di attrarre giocatori è stata frutto esclusivamente dell’ingegno e della disponibilità di ogni singola organizzazione locale. L’enorme sforzo organizzativo di pochi ha poi consigliato di unire le forze raggruppando spesso i circoli online.
E quale beneficio ha avuto la Federazione?
Per ogni tavolo completo il circolo ha versato alla FIGB 1€ (per torneo di circolo ) e 2€ (per simultaneo nazionale) da gennaio 2021.
Chi ha pagato la piattaforma RealBridge?
Direttamente i circoli, versando una quota per ogni giocatore partecipante al torneo (da subito).
Si poteva fare di meglio? Si, sviluppando in casa un proprio servizio di bridge online utile anche per il prossimo punto.
Utilizzo delle piattaforme digitali per incentivare il gioco del bridge
La mia attenzione non è solo posta sulla promozione del nostro gioco al fine di aumentare il numero di giocatori (argomento che richiederebbe un approfondimento sulle metodologie di sviluppo da perseguire).
Penso alla possibilità (purtroppo persa ora che la pandemia non costringe più tutti in casa) di realizzare corsi online per aiutare giocatori di ogni livello a migliorare il proprio grado di competenza nel gioco.
Si sarebbe creato il fattore reciprocità che avrebbe così ridotto la distanza tra Federazione e Giocatori.
Aggiungo, pensate al grandissimo vantaggio competitivo che si sarebbe potuto creare sfruttando l’immagine del bridge come punto di aggregazione online.
Invece di lasciare spazio ad organizzatori estemporanei, la federazione avrebbe potuto divenire il fattore abilitante e il fulcro per la creazione di un unico grande gruppo coeso di amici del bridge.
Sarebbe stato un lavoro impegnativo? Si e come ogni volta che si crea una nuova professionalità sarebbe stato necessario studio e verifica.
Ma la Dea Bendata ci avrebbe assistito, poichè sono già tra noi figure professionali che hanno iniziato ad occuparsi di questo nuovo modello di business prima della pandemia. Perchè non farle divenire parte integrante del progetto?
Ovviamente il tutto affiancato da azioni di Marketing che avrebbero evidenziato la solidarietà che è in grado di creare il nostro meraviglioso gioco.
Un’ulteriore riflessione: l’età media del giocatore di bridge è oltre i 60 anni. Pensate all’opportunità formativapersa.
Se ci fosse stato quel punto di aggregazioneonline avremmo potuto aiutare un giocatore ad utilizzare le nuove tecnologie (parlo di tablet, PC…).
Immagino la campagna marketing dove lo spot pubblicitario si conclude con il giocatore “anziano” di bridge che da nonno chiama la nipote via FaceTime, google duo, whatsapp, teams, telegram…. utilizzando il Tablet con il quale gioca a bridge online. Appare il sottotitolo: Comunica con il bridge
Ma, non c’e’ stata nessuna regia centrale.
Il mio personale grazie alla solidarietà e disponibilità di alcuni che ha permesso ai giocatori meno tecnologici di entrare in questo “nuovo mondo“.
—-
Rileggendo il mio articolo, spero che si evinca che il vero nemico è l’immobilità, dove si attende passivamente l’uscita dalla pandemia (speriamo in modalità definitiva) per tornare ad un modello che purtroppo non è da solo in grado di far ritornare il nostro meraviglioso gioco ai fasti che meriterebbe.
Massimo Cerati propone una soluzione per cercare di far rientrare nel mondo del bridge i giocatori che hanno scelto di giocare solo online utilizzando altre piattaforme non scelte dalla FIGB o di giocare in presenza tornei NON federali.
Non è solo un danno per la federazione ma anche per i circoli che sono il punto di aggregazione principale del nostro sport.
Quello che proprio NON ho apprezzato è che di fronte alla proposta di un presidente regionale, che attende di essere valutata da un consiglio federale, il presidente possa anticipare un proprio personale giudizio di “merito”.
Mi spiego meglio riportando nuovamente per maggior chiarezza la frase dell’articolo:
“Il provvedimento promuoverebbe il tesseramento 2022 di quanti hanno “speculato” nel 2021: speculazione comprensibile, visto che ha comportato per chi l’ha attuata un risparmio mediamente equivalente al costo di circa un caffè alla settimana!”
Lo traduco come: “La federazionesi aspettava che tutti si sarebbero re-iscritti”
Ma perché ci si aspetta che i giocatori si iscrivano quando in nove mesi di pandemia (Marzo – Dicembre 2020) tu federazione non hai dato valore/servizi ai tuoi clienti? Avrebbero dovuto fare la tessera per:
Simpatia?
Amicizia?
Divina Manzoniana Provvidenza?
Se come lo scrivente avete acquistato la tessera, lo avete fatto comprando un prodotto/servizio basandovi sulla fiducia che riponete nelle persone che conoscete e che sono stati dei bravissimi venditori.
Credo che quando giunge sul tavolo una proposta (giusta o sbagliata che sia), sia indispensabile effettuare un’analisi con spirito imprenditoriale, sfruttando tutti gli strumenti che possono aiutarci a realizzare un business plan al fine di comprenderne la reale efficacia.
Come? Rispondendo a domande costi/benefici del tipo (ne ho riportate solo 4 per semplicità)
Cosa comporta?
Quale guadagno posso raggiungere (breve e lungo termine)?
Quale azione dovrà essere implementata per coloro che hanno già dato fiducia?
Come posso aiutare i circoli?
Le risposte devono essere valorizzate economicamente per comprendere, numeri alla mano, quale è la strada migliore per il nostro splendido gioco.
E’ difficile per me comprendere un giudizio a “sensazione”.
Mi spiego meglio: secondo voi cari lettori, nel momento in cui il presidente rende già pubblico il proprio giudizio, non sta già influenzando il giudizio di coloro che dovranno prendere una decisione?
A voi la risposta.
Concludo questo mio lungo articolo con un appello a tutti noi bridgisti:
Cerchiamo di essere più propositivi, regaliamo le nostre idee al Bridge al fine di creare quel valore per permetterà al nostro hobby di essere giocato negli anni a venire.