Siamo arrivati all’ultimo articolo sul Veeam Disaster Recovery Orchestrator versione 5.
In questa ultima parte concentreremo gli sforzi fatti in precedenza e consultabili nel presente sito, per realizzare il piano di Orchestrazione del Disaster Recovery.
Dopo aver effettuato il login, la dashboard illustra lo stato dei piani realizzati (immagine 1).
Immagine 1
Notate che a differenza della versione VDrO precedente, è possibile filtrare i piani in base agli “scopes” (immagine 2).
Immagine 2
Una seconda e utilissima novità della versione 5 è la presenza della voce inventory (immagine 3), dove vengono riportati i VM Groups.
Tale opzione verifica immediatamente che nello “scope” scelto vi siano il gruppo di VM che realizzeranno il piano di DR.
Immagine 3
L’immagine 4 riporta i dettagli dei piani di Orchestrazione già creati.
Immagine 4
Vediamo ora come creare un piano:
Dal menù manage selezioniamo la voce New (immagine 5).
Immagine 5
E proseguendo con il wizard, inseriamo un nome (immagine 6), lo scope (immagine 7) e la tipologia di piano (immagine 8).
Immagine 6
Immagine 7
Immagine 8
Dopo aver aggiunto il gruppo di VM da porre sotto orchestrazione (immagine 9, 10 e 11)
Immagine 9
Immagine 10
Immagine 11
E’ possibile personalizzare le opzioni di Recovery, (ad esempio se processare le VM in modalità parallela o sequenziale) (immagine 12).
Immagine 12
Aggiungo ora gli step necessari alla realizzazione del piano (nell’esempio come prima attività del piano è stato aggiunto lo spegnimento della VM di produzione ) (vedi immagini 13, 14, 15 e 16).
Immagine 13
Immagine 14
Immagine 15
Immagine 16
Il wizard si conclude con:
- L’opzione di porre sotto Backup le VM che sono state avviate durante il piano di DR (immagine 17)
- I valori di RTPO che dovranno essere rispettati affinchè il piano possa essere eseguito (immagine 18)
- La scelta della lingua del template da utilizzare (immagine 19)
- L’ora alla quale i report saranno automaticamente generati (immagine 20)
- Se creare immediatamente il report readiness (che verifica tutti i componenti del piano) (immagine 21)
immagine 17
immagine 18
immagine 19
immagine 20
immagine 21
Ora è possibile testare e successivamente avviare i piani di orchestrazione